Il dibattito sulla natura artistica delle opere digitali è diventato sempre più rilevante nell’era contemporanea, specialmente con l’avvento di NFT, intelligenza artificiale e nuove forme di espressione digitale.
Per esplorare questo tema abbiamo scelto Jacques Villeglé (1926-2022), artista francese pioniere del décollage e figura chiave del Nouveau Réalisme. La sua innovativa pratica artistica di appropriazione e ricontestualizzazione di materiali esistenti (manifesti strappati) offre interessanti parallelismi con l’arte digitale contemporanea. Il suo pensiero sulla democratizzazione dell’arte e sulla ridefinizione del ruolo dell’artista risulta particolarmente pertinente per analizzare le nuove frontiere dell’espressione artistica digitale.
The Impossible Review: Maestro Villeglé, lei ha rivoluzionato l’arte del XX secolo attraverso i suoi décollages. Come vede l’evoluzione dell’arte nell’era digitale?
Jacques Villeglé: La rivoluzione digitale non mi sorprende. Quando negli anni ’50 ho iniziato a staccare manifesti pubblicitari dalle strade di Parigi, stavo già praticando una forma di appropriazione artistica che oggi vedo riflessa nel mondo digitale. Il gesto appropriativo che ho teorizzato non è dissimile da quello di un artista che manipola pixels o codice binario.
TIR: Quindi lei considera l’arte digitale come una forma d’arte legittima?
JV: Assolutamente. Vedete, quando ho creato i miei décollages, molti non li consideravano “vera arte”. Mi accusavano di non creare nulla di nuovo, di limitarmi a strappare e ricomporre. Ma io sostenevo che l’arte non risiede nella creazione ex novo, bensì nel gesto di selezione e ricontestualizzazione. L’artista digitale oggi fa esattamente questo: seleziona, manipola, trasforma elementi preesistenti in nuove configurazioni significanti.
TIR: Come risponderebbe a chi sostiene che l’arte digitale manchi di materialità, di quella “aura” di cui parlava Benjamin?
JV: Ah, l’eterna questione dell’aura! [ride] Anche i miei manifesti strappati erano considerati privi di aura artistica tradizionale. Ma hanno creato una nuova forma di autenticità, basata sulla testimonianza della vita urbana. L’arte digitale fa lo stesso: crea una nuova forma di autenticità, basata sulla realtà del nostro tempo. La materialità non è più un requisito necessario per l’arte nell’era dell’informazione.
TIR: Cosa pensa degli NFT e della tokenizzazione dell’arte?
JV: Gli NFT sono interessanti perché ripropongono, in chiave contemporanea, la questione dell’originalità che ho sempre esplorato. Quando strappavo un manifesto, quel gesto creava un’opera unica e irripetibile. Gli NFT cercano di replicare questa unicità nel mondo digitale. È un paradosso affascinante: usare la tecnologia della riproducibilità per creare scarsità artificiale.
TIR: Come vede il ruolo dell’artista nell’era digitale?
JV: L’artista diventa sempre più un “selezionatore”, un curatore di contenuti esistenti. È ciò che ho sempre sostenuto: l’artista non deve necessariamente creare dal nulla, ma piuttosto rivelare significati nascosti attraverso la ricontestualizzazione. Nel digitale, questo processo diventa ancora più evidente e democratico.
TIR: Quali sfide vede per l’arte digitale?
JV: La sfida principale è la stessa che ho affrontato io: convincere il mondo dell’arte che nuove forme di espressione possono essere legittime quanto quelle tradizionali. Ma c’è anche una sfida unica al digitale: preservare le opere nel tempo. I miei décollages si deteriorano fisicamente, ma almeno esistono. Come preserveremo l’arte digitale per le generazioni future?
Glossario
- Décollage: Tecnica artistica opposta al collage, che consiste nel rimuovere strati di materiale invece di aggiungerne
- Aura: Concetto che Benjamin elabora partendo da un’intuizione di Baudelaire, una sorta di sensazione, di carattere mistico o religioso in senso lato, suscitata nello spettatore dalla presenza materiale dell’esemplare originale di un’opera d’arte
- Nouveau Réalisme: Movimento artistico francese fondato nel 1960 che propose nuove modalità di percepire il reale
- NFT (Non-Fungible Token): Token crittografico che rappresenta l’unicità di un bene digitale
- Gesto appropriativo: Atto artistico di appropriarsi di materiali esistenti per creare nuove opere
Riferimenti Bibliografici
- Villeglé, J. (1990). “Urbi et Orbi”
- Villeglé, J. (2007). “La traversée du signe”
- Restany, P. (1960). “Les Nouveaux Réalistes”
- Feltrinelli, G. (2000). “Jacques Villeglé e il Nouveau Réalisme”