Come riportato da ANSA, Donald Trump minaccia nuovi dazi contro l’UE, scatenando tensioni commerciali globali e reazioni da parte dei leader europei. Per analizzare questa complessa situazione di politica economica internazionale, che richiama temi di protezionismo e libero commercio, abbiamo chiesto ad Adam Smith, il padre dell’economia moderna, di offrirci la sua prospettiva. La sua teoria sulla ‘mano invisibile’ del mercato e le sue riflessioni sul commercio internazionale sono particolarmente pertinenti per comprendere le implicazioni di politiche protezionistiche nell’economia globalizzata di oggi.
Nel corso della mia vita intellettuale, ho dedicato considerevole attenzione allo studio dei sistemi commerciali e delle politiche che governano gli scambi tra le nazioni. Osservando l’attuale situazione tra Stati Uniti ed Europa, non posso fare a meno di notare come i principi fondamentali che ho elaborato ne ‘La Ricchezza delle Nazioni’ siano ancora drammaticamente pertinenti.
Le recenti minacce di imporre dazi contro l’Unione Europea da parte dell’ex presidente Trump rappresentano un pericoloso ritorno a quelle politiche mercantiliste che ho così vigorosamente criticato nel XVIII secolo. È con profonda preoccupazione che osservo come, nonostante due secoli e mezzo di progresso economico, alcuni leader politici continuino a perpetuare gli stessi errori che hanno storicamente ostacolato la prosperità delle nazioni.
Il sistema di libero commercio che ho teorizzato non è un’astrazione accademica, ma un meccanismo pratico che ha dimostrato ripetutamente la sua efficacia. Quando le nazioni commerciano liberamente, ognuna si specializza in ciò che sa fare meglio, conducendo a una maggiore efficienza produttiva e a prezzi più bassi per i consumatori. I dazi, al contrario, sono come sabbia negli ingranaggi di questa macchina ben oliata.
L’argomento secondo cui i dazi proteggono i posti di lavoro nazionali è una fallacia che ho confutato nel 1776, e che rimane altrettanto falsa oggi. Quando una nazione impone tariffe sui beni stranieri, non sta proteggendo la sua economia, ma sta effettivamente impoverendo i propri cittadini in due modi: primo, costringendoli a pagare prezzi più alti per i beni importati; secondo, provocando inevitabili ritorsioni che danneggiano le proprie esportazioni.
La risposta dell’Unione Europea, che minaccia contromisure, è comprensibile ma ugualmente preoccupante. Come ho scritto, ‘la rappresaglia in questo caso non fa altro che nuocere a se stessi sia direttamente che indirettamente’. Una guerra commerciale non produce vincitori, ma solo vittime: consumatori che pagano prezzi più alti, lavoratori che perdono il lavoro quando le esportazioni diminuiscono, e imprese che vedono i loro mercati restringersi.
È particolarmente ironico che questa disputa commerciale avvenga tra alleati storici come Stati Uniti ed Europa. Questo mi porta a un punto cruciale: il commercio internazionale non è un gioco a somma zero, come sembrano credere i sostenitori del protezionismo. La prosperità di una nazione non richiede l’impoverimento di un’altra.
La soluzione non risiede nell’erigere barriere commerciali, ma nel rafforzare i meccanismi di cooperazione internazionale. Il cancelliere Scholz ha ragione quando afferma che entrambe le parti traggono vantaggio dallo scambio di beni e servizi. La ‘mano invisibile’ del mercato funziona meglio quando le barriere artificiali vengono rimosse, non quando vengono erette.
Le sfide del commercio moderno sono indubbiamente più complesse di quelle che ho osservato nel XVIII secolo. Tuttavia, i principi fondamentali rimangono gli stessi: il libero commercio, quando praticato equamente e con appropriate regolamentazioni, porta benefici a tutte le parti coinvolte. Le politiche protezionistiche, al contrario, possono offrire vantaggi politici a breve termine, ma inevitabilmente conducono a un impoverimento economico collettivo.
Glossario dei Concetti Chiave
- Mano Invisibile: Concetto secondo cui le azioni individuali guidate dall’interesse personale in un mercato libero portano benefici alla società nel suo complesso
- Mercantilismo: Sistema economico dominante nel XVII-XVIII secolo che enfatizzava l’accumulo di metalli preziosi attraverso un surplus commerciale
- Vantaggio Comparato: Principio secondo cui le nazioni dovrebbero specializzarsi nella produzione di beni in cui hanno un vantaggio relativo
- Protezionismo: Politica economica che restringe il commercio internazionale attraverso tariffe, quote e altre barriere
Riferimenti Bibliografici
- Smith, A. (1776). An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations
- Smith, A. (1759). The Theory of Moral Sentiments
- Smith, A. (1762-63, 1766). Lectures on Jurisprudence
- Smith, A. (1795). Essays on Philosophical Subjects