21 Febbraio 2025
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La politica delle passioni: una riflessione leopardiana sulla polarizzazione contemporanea

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La polarizzazione affettiva (l’ostilità tra membri di partiti opposti) negli Stati Uniti, secondo uno studio recente, è distribuita uniformemente tra i vari stati ed è determinata principalmente da fattori attitudinali individuali piuttosto che da differenze geografiche, istituzionali o economiche. Il tema della polarizzazione politica e del suo legame con le emozioni rappresenta una delle sfide più urgenti per tutte le democrazie contemporanee. E nella nostra consueta sfida all’impossibile, la redazione si è data da fare contattando Giacomo Leopardi (1798 – 1837) per affrontare questo tema complesso, ritenendo che la sua profonda comprensione della natura umana, la sua lucida analisi delle passioni e la sua visione della solidarietà umana fondata sulla consapevolezza della comune fragilità possano offrire una prospettiva illuminante sulla questione.

Considerando lo stato presente delle umane società, e particolarmente quella nuova foggia di discordia che i moderni chiamano, con voce a noi ignota, polarizzazione affettiva, non posso non volgere l’intelletto a quelle eterne passioni che, come fiume carsico, ora si celano sotto il velo della civiltà, ora emergono con impeto selvaggio nel corso delle umane vicende.

Oh misera condizione dei mortali, che mentre si credono giunti all’apice della ragione e del progresso civile, veggonsi ancora dominati da quelle medesime passioni che agitavano i loro più remoti progenitori! E tanto più miserabile appare questa condizione, quanto più essi, gloriandosi dell’uso della ragione, male intendono la natura di questi moti dell’animo, che non sono già imperfezione della nostra natura, ma sua più intima e necessaria sostanza.

E qui mi sia lecito osservare come questi moderni conflitti, che dividono le genti in parti contrarie e nemiche, altro non sono che nuova manifestazione di quell’antica disposizione degli animi, per cui l’uomo, non potendo sopportare la vista della propria fragilità, cerca rifugio nell’appartenenza a questa o quella fazione, quasi che il numero potesse supplire alla debolezza della condizione individuale.

Eppure, in questa medesima debolezza, in questo comune sentire della nostra caducità, giace il seme di quella social catena che sola potrebbe ricongiungere gli animi divisi. Poiché, come nella contemplazione dell’infinito spazio ogni umana differenza si dilegua qual nebbia al sole, così nel riconoscimento della nostra comune sorte ogni distinzione di parte dovrebbe cedere il passo a più nobili sentimenti di fratellanza.

Non già che io proponga l’impossibile impresa di estirpare le passioni dal petto umano – ché sarebbe come voler privare l’usignolo del canto o la rosa del suo profumo – ma di volgerle, attraverso la contemplazione del vero, a più alto e nobile fine. Quelle medesime passioni che ora dividono potrebbero, illuminate dalla cognizione della vera condizione umana, trasformarsi in vincolo di solidale affetto tra le genti.

E se mi fosse lecito additare una via per uscire da questo labirinto di sterili contese, la indicherei nel rivolgere lo sguardo alla vastità del firmamento e alla piccolezza della nostra terra, esercizio che, lungi dall’essere vana speculazione filosofica, ha virtù di ricondurre gli animi alla giusta misura delle cose umane. Poiché, come nella notte le stelle più rilucono quanto più fosco è il cielo, così la luce della verità più splende quanto più gli uomini sanno distogliere lo sguardo dalle loro piccole contese per volgerlo all’immensità del tutto.

Questa contemplazione, unita alla coscienza della comune fragilità, potrebbe essere principio di quella conversione delle passioni che, da forze disgregatrici, le tramuterebbe in elementi di coesione del consorzio umano. Non già fredda ragione, dunque, ma più alta e nobile passione: quella che nasce dal riconoscimento della nostra comune condizione sotto il cielo infinito e deserto.

E forse in ciò sta il rimedio a quella che i moderni chiamano polarizzazione: non nel vano tentativo di soffocare le passioni sotto il giogo della ragione, ma nel sublimarle attraverso quella più alta comprensione che nasce dalla contemplazione del vero. Così le passioni, da selvagge fiere che ora sono, potrebbero tramutarsi in nobili destrieri che conducono l’uomo verso più degna meta.

Glossario dei Concetti Chiave

  • Polarizzazione affettiva: fenomeno per cui le divisioni politiche sono determinate più da reazioni emotive che da differenze ideologiche
  • Social catena: concetto leopardiano che indica il legame di solidarietà tra gli esseri umani
  • Contemplazione del vero: Elemento caratteristico del pensiero leopardiano maturo, si riferisce alla capacità di osservare la reale condizione umana nel contesto dell’infinità della natura, superando le illusioni individuali e sociali

Riferimenti Bibliografici

  • Leopardi, G. Zibaldone di pensieri
  • Leopardi, G. Operette morali
  • Leopardi, G. La Ginestra o il fiore del deserto
Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi

Poeta e filosofo del limite e della natura ostile (1798-1837), ha elaborato una visione tragica e lucida della condizione umana, fondata sull'insanabile conflitto tra la ricerca di felicità e l'indifferenza della natura.

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