Come riportato da Wired Italia, Elon Musk ha lanciato il movimento MEGA (Make Europe Great Again) per ridisegnare gli equilibri politici europei, creando una rete di alleanze con leader nazionalisti e di destra in tutto il continente. Per esplorare le implicazioni di questo fenomeno politico contemporaneo che unisce populismo, tecnologia e nazionalismo, abbiamo deciso di intervistare Hannah Arendt (1906-1975), filosofa politica tedesca naturalizzata statunitense. La sua analisi del totalitarismo, delle origini del populismo e del rapporto tra verità e politica nell’era della comunicazione di massa la rende una voce particolarmente pertinente per comprendere le dinamiche attuali del potere e della manipolazione politica attraverso i nuovi media.
The Impossible Review: Professoressa Arendt, come interpreta il fenomeno MEGA e l’alleanza tra Elon Musk e i movimenti nazionalisti europei?
Hannah Arendt: Quello che osserviamo oggi è un fenomeno che ho già analizzato nelle mie opere: l’alleanza tra élite e plebe, ma in una forma nuova e tecnologicamente potenziata. Musk rappresenta una nuova categoria di élite tecnocratica che, proprio come accadde negli anni ’30, trova conveniente allearsi con movimenti populisti per perseguire i propri interessi. La differenza cruciale è che oggi questa alleanza si realizza attraverso piattaforme digitali che permettono una manipolazione della realtà su scala prima inimmaginabile.
TIR: In che modo le piattaforme social come X influenzano questo processo?
HA: Le piattaforme social hanno creato quello che definirei uno ‘spazio pubblico artificiale’, dove la distinzione tra verità e menzogna diventa sempre più sfumata. Nel mio saggio ‘Verità e politica’ ho sostenuto che la verità ha sempre avuto un rapporto problematico con la politica, ma oggi assistiamo a qualcosa di più pervasivo: la creazione di una realtà parallela dove i fatti vengono continuamente manipolati e reinterpretati secondo le necessità del potere.
TIR: Lei ha studiato a lungo le origini del totalitarismo. Vede parallelismi con la situazione attuale?
HA: I parallelismi sono inquietanti. Il movimento MEGA, come i movimenti totalitari che ho studiato, si basa sulla creazione di una narrativa di declino e rinascita nazionale. La promessa di ‘Make Europe Great Again’ riecheggia pericolosamente le promesse di rinascita nazionale degli anni ’30. La differenza è che oggi questa narrazione viene amplificata attraverso algoritmi e reti social che creano delle ‘camere dell’eco’ dove il pensiero critico viene sistematicamente soffocato.
TIR: Quale ruolo gioca la tecnologia in questa nuova forma di populismo?
HA: La tecnologia è diventata sia strumento che fine. Musk rappresenta quello che definirei un ‘tecno-populismo’: usa la tecnologia per diffondere messaggi populisti mentre contemporaneamente sfrutta il populismo per proteggere i suoi interessi tecnologici. È un circolo vizioso che minaccia la pluralità delle voci, elemento che ho sempre considerato fondamentale per la democrazia.
TIR: Come possiamo difendere la democrazia da queste nuove minacce?
HA: La risposta sta nel recupero di quello che ho chiamato ‘spazio dell’apparenza’, un luogo dove gli individui possano incontrarsi e dialogare realmente, non mediati da algoritmi. È necessario ricostruire una sfera pubblica autentica, dove il pensiero critico e il dialogo possano fiorire. La regolamentazione delle piattaforme digitali non è sufficiente: dobbiamo ricostruire le condizioni per un’autentica partecipazione politica.
TIR: Quale futuro vede per l’Europa in questo contesto?
HA: Il futuro dell’Europa dipenderà dalla sua capacità di resistere a questa nuova forma di totalitarismo tecnologico. La vera grandezza dell’Europa non sta nel suo passato mitizzato, ma nella sua tradizione di pluralismo e pensiero critico. Il movimento MEGA rappresenta esattamente l’opposto di ciò che ha reso grande l’Europa: la capacità di accogliere la diversità, di promuovere il dialogo e di costruire istituzioni democratiche transnazionali.
Glossario dei Concetti Chiave
- Spazio dell’apparenza: Concetto arendtiano che indica lo spazio pubblico dove gli individui possono manifestarsi politicamente attraverso l’azione e il discorso
- Verità fattuale: Secondo Arendt, sono i fatti e gli eventi verificabili che costituiscono il terreno comune della politica
- Pluralità: Condizione fondamentale dell’azione umana e della politica, basata sul fatto che gli esseri umani sono tutti uguali ma ognuno è unico
- Totalitarismo: Sistema politico che cerca il controllo totale sulla società eliminando ogni forma di pluralismo e pensiero indipendente
Riferimenti Bibliografici
- Arendt, H. (1951). Le origini del totalitarismo
- Arendt, H. (1967). Verità e politica
- Arendt, H. (1963). Sulla rivoluzione
- Arendt, H. (1958). Vita Activa
- Arendt, H. (1972). Crisi della repubblica