9 Febbraio 2025
3 mins read

La trappola perfetta: una commedia sulla sorveglianza in cui tutti sono colpevoli e nessuno è responsabile

Pic 1738955408837

Il caso Paragon, che ha recentemente scosso l’Italia e l’Europa, solleva questioni etiche fondamentali sulla sorveglianza statale e la libertà di stampa. Per affrontare questo tema abbiamo chiesto a un’opinione a Friedrich Dürrenmatt (1921 – 1990), drammaturgo e scrittore svizzero noto per le sue opere che esplorano la giustizia, il potere e la responsabilità morale nelle società moderne. La sua particolare attenzione ai meccanismi del potere e alla corruzione delle istituzioni lo rende una voce ideale per analizzare questo caso contemporaneo di sorveglianza e possibile abuso di potere statale.

Il caso dello spyware Graphite dell’azienda Paragon si presenta come uno di quei gialli dove il detective è anche il possibile colpevole. Come drammaturgo che ha dedicato la propria vita ad esplorare i labirinti del potere e della giustizia, vedo in questa vicenda tutti gli elementi di una delle mie tragedie grottesche: un governo che nega, un’azienda che fornisce strumenti di controllo “etici“, giornalisti spiati, e una verità che si frammenta in molteplici possibilità, ognuna più inquietante dell’altra.

La situazione presenta una paradossale ironia: se non è stato lo Stato a utilizzare questo strumento di sorveglianza, chi altro potrebbe averlo fatto? E questa possibilità non è forse ancora più inquietante? Come nei miei “Racconti”, dove il caso e la coincidenza spesso nascondono una logica più profonda e terribile, ci troviamo di fronte a un dilemma: è più rassicurante pensare a un abuso di potere statale o all’esistenza di poteri occulti in grado di acquisire e utilizzare strumenti di controllo così sofisticati?

La negazione categorica di Palazzo Chigi ricorda le situazioni di sospetto che ho esplorato attraverso il commissario Bärlach: quando le istituzioni negano con troppa veemenza, i dubbi si moltiplicano. Ma se lo Stato dice la verità, lo scenario diventa ancora più inquietante: significherebbe che il monopolio della violenza legittima, cardine dello Stato moderno, è stato violato. Qualcuno ha acquisito gli strumenti del potere statale senza esserne legittimato.

Il vero nodo della questione si allarga quindi ben oltre l’identità degli utilizzatori di Graphite. Mi direte: “Ma non è giusto sorvegliare i criminali?”. Ah, la vecchia giustificazione della sicurezza! Come ho mostrato ne “La Panne”, quando diamo a qualcuno il potere di decidere chi è criminale e chi no, creiamo un giudice che può trasformare chiunque in colpevole. La tecnologia di sorveglianza consente sistemi di controllo che, una volta implementati, diventano strumenti di controllo indiscriminato che non distinguono tra colpevoli e innocenti. Il problema, come emerge nella mia opera teatrale ‘I Fisici’, non è solo il controllo della tecnologia, ma la sua stessa esistenza e le sue inevitabili conseguenze. In questo caso, la sorveglianza è diventata un prodotto commerciale, moltiplicando i rischi che avevo previsto.

La rescissione del contratto da parte di Paragon Solutions aggiunge un ulteriore livello di grottesco a questa farsa: l’azienda che produce strumenti di sorveglianza si erge improvvisamente a guardiana dell’etica, come un mercante d’armi che si scopre pacifista dopo aver scoperto che i suoi clienti sparano davvero. Ma può un’azienda che professa di vendere strumenti di sorveglianza “etici” essere davvero sorpresa dal loro abuso?

La dimensione internazionale del caso, con novanta vittime in tredici paesi dell’Unione Europea, suggerisce l’esistenza di una rete di sorveglianza che trascende i confini nazionali. Come emerge dalle mie opere, il potere moderno sfugge alle definizioni tradizionali: si moltiplica attraverso reti e connessioni che rendono impossibile individuarne la fonte.

In conclusione, il caso Paragon rappresenta la perfetta metafora del nostro tempo: un’epoca in cui il potere si è frammentato in mille pezzi, ognuno dei quali può essere acquistato, venduto o rubato. La vera minaccia non è più il Grande Fratello orwelliano, ma una moltitudine di “fratellini” che hanno imparato a replicarne il potere. Come in una delle mie tragedie, non importa chi sia il colpevole: siamo tutti complici di un sistema che ha normalizzato la sorveglianza.

E se volete un consiglio da un vecchio drammaturgo che ha passato la vita a studiare il potere, eccolo qui: non cercate di scoprire chi vi sta spiando. Chiedetevi piuttosto perché avete accettato di vivere in un mondo dove essere spiati è diventato normale. La vera tragedia non è nella risposta, ma nella domanda che non abbiamo il coraggio di porci.

Glossario dei Concetti Chiave

  • Teatro grottesco: stile drammaturgico che caratterizza molte opere di Dürrenmatt, dove elementi comici e tragici si fondono per evidenziare le assurdità della condizione umana.
  • Monopolio della violenza legittima: concetto sociologico che identifica nello Stato l’unico attore legittimato all’uso della forza e del controllo sociale
  • Mercificazione del controllo: processo attraverso cui gli strumenti di sorveglianza diventano prodotti commerciali accessibili
  • Spyware: Software malevolo progettato per raccogliere informazioni senza il consenso dell’utente
  • Graphite: Software di intercettazione sviluppato da Paragon Solutions per governi

Riferimenti Bibliografici

  • “I Fisici” (1962) – Riflessione sulla responsabilità etica nell’uso della tecnologia e sul potere della conoscenza
  • “La Panne” (1956) – Analisi della trasformazione di innocenti in colpevoli attraverso i meccanismi della giustizia
  • “Giustizia” (1985) – Critica dei sistemi di potere e dell’ipocrisia istituzionale
  • “Racconti” (1988) – Esplorazione delle coincidenze che rivelano verità più profonde
Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt

Drammaturgo e scrittore svizzero (1921-1990), Dürrenmatt ha plasmato una visione corrosiva del potere e della giustizia attraverso un teatro del grottesco. La sua rappresentazione di un mondo dominato dal caos e dall'assurdo, dove la ricerca della verità si scontra con labirinti burocratici e sistemi di potere opachi, offre strumenti critici per interpretare le distorsioni della contemporaneità

Pensieri Recenti

Pic 1746883172651

Chiesa e crisi egemonica: note sul primo Papa americano

Antonio Gramsci analizza l'elezione del primo Papa americano come momento chiave nella ridefinizione degli equilibri egemonici nella Chiesa cattolica, esplorando il significato della scelta del nome, il ruolo degli agostiniani come intellettuali…

Non Perdere